Bozzetto di Mr. Wany pubblicato per sbaglio: ecco cosa è successo veramente
Curioso fatto avvenuto a Brindisi durante la realizzazione di un opera del famoso street artist Wany.
Proprio mentre l’artista si accingeva a concludere il suo lavoro, ovvero un disegno che occupa tutta la facciata di un palazzo, per sbaglio è stata diffusa su internet la foto del bozzetto digitale che lo stesso Wany aveva preparato prima di iniziare il lavoro.
Tale bozzetto doveva servire ovviamente solo per scopi interni, come progetto da presentare all’amministrazione comunale che doveva accettarlo.
Il problema è che al momento della pubblicazione (avvenuta per sbaglio) su internet, nessuno si è accorto che fosse un bozzetto digitale, l’immagine è stata scambiata per il dipinto reale sul palazzo e quindi condivisa da decine di persone con tanto di complimenti all’artista…
A quel punto l’amministrazione comunale di Brindisi ha preso una decisione drastica per uscire dall’imbarazzo di aver diffuso per sbaglio un immagine errata.
Durante le ore notturne ha mandato in spedizione una squadra di operai che ha ricoperto completamente la facciata del palazzo con una stampa gigantesca del bozzetto realizzato da Wany, coprendo così l’opera reale.
L’intervento è pienamente riuscito, infatti il giorno seguente tutti sono accorsi ad ammirare l’opera entusiasti della sua bellezza. La giunta comunale da parte sua, assisteva soddisfatta e orgogliosa di essere scampata alla “gaffe” mediatica.
C’è però un piccolo particolare, cioè quando gli operai hanno applicato l’enorme stampa, dato le ore notturne e la poca visibilità, non si sono accorti della presenza di Wany che stava finendo gli ultimi ritocchi, e l’hanno quindi intrappolato dentro alla sua stessa opera.
Quando si dice che un artista è tutt’uno con la sua arte…
Al momento gli addetti ai lavori stanno decidendo se liberare l’artista oppure approfittare dell’inconveniente e lasciarlo lì dov’è. Questo avrebbe una doppia valenza: in primis impedirebbe a Wany di spifferare tutta la verità sull’accaduto, e in secondo luogo sarebbe la prima volta che un artista diventa egli stesso parte della sua opera.