Dopo “7 miliardi” di Massimo Pericolo, la nuova hit “4 milioni” di Silvia Romano
Non si parla d’altro in questi giorni: la liberazione della cooperante Silvia Romano dopo 18 mesi di prigionia.
La giovane 24enne infatti era tenuta prigioniera dopo essere stata rapita in Kenya un anno e mezzo fa e la notizia della sua liberazione è stata accolta con gioia ma è accompagnata anche da molte polemiche.
Quella che riguarda la sua conversione all’Islam è sicuramente quella più accesa, poi sono state fatte varie insinuazioni, tra le quali il fatto che si sia sposata con uno dei suoi carcerieri da cui aspetta un figlio, e pare che anche il debito pubblico dell’Africa e il disboscamento dell’Amazzonia siano colpa sua.
E’ nato anche un dibattito sul presunto riscatto di 4 milioni di euro pagato per la sua liberazione, ma quello che nessuno dice è che Silvia Romano su questo argomento ha voluto dire la sua e ha pubblicato una canzone destinata a diventare una vera e propria hit: “4 milioni“, ispirata alla nota “7 miliardi” di Massimo Pericolo.
Si tratta di una vera e propria cover, infatti Silvia Romano ha preso spunto dal testo di Massimo Pericolo per la stesura della sua hit. Andiamo a esaminare insieme alcuni passaggi del testo che hanno scatenato la polemica.
All’inizio entrambi parlano della loro “prigionia”:
Mi sono fatto due anni
Tu ti sei fatto due grammi
Questa merda la prendo sul serio
Questa merda la vendo sul serio
Mi sono fatta 18 mesi
ho letto pure il Corano
ho imparato l’arabo
tu manco sai l’italiano
Come vedete è subito polemica già dai primi versi, Silvia Romano si scaglia contro i suoi connazionali tacciandoli di ignoranza. Ma andiamo avanti.
Non sono bello, ma rappo
Mi arresti, ma tanto non parlo
Non sono bella ma scappo
Mi liberate ma tanto non parlo
Qui Silvia Romano si allinea col pensiero di Massimo Pericolo, andando contro le forze dell’ordine.
Siamo sette miliardi, fotte un cazzo degli altri
Voglio sette miliardi, ho detto sette miliardi
Siamo sette miliardi, ma presto saremo di meno
tu paga 4 milioni, altrimenti torno e ti meno
Queste parole sono al vaglio degli inquirenti… ma sembrano molto, molto minacciose.
Nelle strofe successive accenna anche al vestiario, anche quello motivo di polemica:
Apri la busta, mettila tutta
Metti la tuta
Togli la tuta e mettiti il burqa
Si passa poi a parlare di case, ognuno a modo suo…
Non ho quindici case
Le ho solo cambiate
Non ho quindici case
Le ho solo bruciate
Si continua facendo riferimento alle reazioni dei genitori:
Questa merda non piace a mio padre
Questa tipa non piace a mia madre (Bitch)
Questa tipa mi mette mi piace (Bitch)
Parlo solo di droga e puttane (Bitch)
Ma voi di che cazzo vi fate (Snitch)
Per mandarmi in galera d’estate?
Questo tipo non piace a mia madre
Parla solo di droga e puttane
Solo perchè ha una cintura in tritolo
Non vuol dire che debba stare da solo
Ma voi di che cazzo vi fate?
Per mandarmi in Kenya d’estate?
Poi ognuno parla dell’appellativo ricevuto quando viene incontrato per strada:
Per strada mi chiamano Vane
Puoi leggerlo sopra il verbale
Per strada mi chiamano ******
Puoi leggerlo sopra “Il Giornale”
E si chiude col gran finale:
Fotte un cazzo di niente
Non so neanche chi è il presidente
Non voto che tanto non serve
Non mi sposo così scopo sempre
Voglio solo una vita decente
Fotte un cazzo di niente
mi viene a prendere il presidente
Non lo voto che tanto non serve
Mi sposo col mio carceriere
e torno in Africa una di ‘ste sere